Disc Jokey

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giamx84
view post Posted on 9/10/2008, 20:48




Il Disc Jockey (o DJ) è una figura professionale del mondo della musica.


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Arte del DJ
Il DJ è colui che alla consolle usa piatti e/o cdj (lettori cd professionali), mixer semplici o complessi con una serie di effetti, a volte un computer (DJ di ultima generazione) a differenza di coloro i quali lavorano in radio o in televisione (conduttore radiofonico e vj).

Il Disc Jockey è un intrattenitore che si occupa della musica trasmessa in un ambiente, selezionando (a seconda del suo stile, delle occasioni e dei gusti del pubblico) brani musicali, mixandoli in modo da unire più tracce (su vinile, cd o qualsiasi altro supporto messo a disposizione dalla tecnologia) in sequenza in modo da ottenere un unico flusso musicale che risulti piacevole per l'ascoltatore.

Il DJing è detta l'attività del DJ, che richiede esperienza come per qualsiasi altro musicista. Oggi molti DJ sono considerati star del mondo della musica, fanno tournée, serate, e altre attività imprenditoriali connesse al DJing (apertura di etichette discografiche, studi di registrazione, discoteche, emittenti radiofoniche).


La storia
La nascita della figura del DJ viene fatta coincidere da alcuni addirittura con i primi esperimenti radiofonici, dove i pionieri della trasmissione via radio collegavano dei grammofoni a trasmettitori suonando alcuni dischi.

Il vero inizio dell'attività del DJ, comunque, avvenne con l'apertura delle prime discoteche, cioè in Francia sotto la dominazione nazista. Il regime non vedeva, infatti, di buon occhio la diffusione di opere discografiche del nemico statunitense, quindi era proibito suonare dischi d'oltreoceano. Fu così che nacquero le primissime discoteques dove vennero messi dischi jazz e blues provenienti dal nuovo continente. Naturalmente ci voleva qualcuno addetto a selezionare tali dischi, quel qualcuno diventerà presto il "DJ", con l'uscita allo scoperto della discoteca e l'esportazione in America nei sessanta. Lì fu coniato il termine, che significa letteralmente "fantino dei dischi". Il suo compito era quello di mettere uno dopo l'altro i dischi (acquistati dal locale) ed effettuare avvisi col microfono e la sua paga era uguale se non inferiore a quella di un barista.

Successivamente arrivò la Saturday Night Fever (Febbre del Sabato sera), e la disco music, e, insieme alla discoteca, anche il DJ acquisì sempre più prestigio, diventando, con la scelta dei dischi, il responsabile della buona riuscita di un evento e della buona fama di un locale. Arrivarono, così, i tempi del Loft e la discoteca divenne luogo di amore per la musica dove la gente entrava per lasciarsi trasportare dalle atmosfere create dal DJ. Arrivano le prime star di cui il primo fu di sicuro Dave Mancuso, che ispirò un'intera generazione di frequentatori del suo Loft, forgiando così grandi DJ come Larry Levan, Kenny Carpenter, Frankie Knuckles, Nicky Siano, Francois Kevorkian e Larry Heard. In Italia nel 1975 Miki del Ciak di Bologna fu il primo a far conoscere al pubblico il genere musicale americano con la sua grande tecnica nel mixaggio paragonabile solo con i migliori DJ oltreoceano.

Costoro furono gli inventori del movimento house music che dette il "la" a tutto un immenso filone di musica elettronica, prodotta dal DJ stesso che assunse il ruolo di sperimentatore sonoro nonché funambolo del mixaggio, con la nascita del mixaggio "in battuta", che consiste nel far combaciare perfettamente le battute (espresse in bpm, ovvero battiti per minuto) dei due dischi, per creare quel filo musicale di cui si era parlato all'inizio.

Poi arrivò Carl Cox che fu uno dei pochi ad usare in una serata ben tre piatti, di cui due per mixare e uno per creare effetti, o inserire nella selezione delle versioni "a cappella" di canzoni per creare dei veri e propri remix dal vivo. Intanto nei ghetti neri nasceva un'altra interpretazione dell'arte del DJing: il turntablism, promosso da DJ premiere e soci, che vedranno sviluppata questa complessa arte fino a far diventare il giradischi un autentico strumento musicale, capace di produrre dei suoni e delle melodie muovendo manualmente il disco sul platter (scratch).

Negli anni novanta i DJ divennero gli idoli dei clubbers i quali presero a muoversi da una città all'altra o da un paese all'altro per seguire i loro DJ preferiti. Nacque, così, l'era dei Tiesto, Todd Terry, Sven Väth (ex cantante degli Off resi famosi dal brano Electrica salsa) , e in Italia Stefano Secchi, Piero Fidelfatti, Paul e Peter Micioni, Mauro Picotto, Marco Trani, Leo Màs, Andrea Gemolotto, Frabrice, Salvatore Stallone, Claudio Rispoli, Flavio Vecchi, Gigi D'Agostino, Gabry Ponte, Ricky Montanari, Claudio Coccoluto,Francesco Farfa, Albertino, Molella, Fargetta, Prezioso, Danny Caliro, Ralf, Luca Colombo, Joe T Vannelli, Benny Benassi,Gianni Morri, Rallo, Jeanluka Mone, dom3D e tanti altri.


Il mixaggio
Il Mix consiste nel miscelare brani in sequenza e senza brusche variazioni di tempo, creando un flusso sonoro continuo a favore della pista da ballo.

Gli strumenti di base del DJ sono due giradischi con controllo di velocità (pitch) ed un mixer. Oggi, con l'evoluzione della tecnologia, ai giradischi sono sono stati affiancati lettori cd con caratteristiche specifiche per questo utilizzo (pitch) offrendo molte opportunità in più rispetto ai tradizionali giradischi, integrando funzioni talvolta utili e liberatorie per la creatività come l'emulazione dello scratch, oppure processamenti DSP del segnale come l’echo, flanger, delay, filter o ancora il loop, che permette di riprodurre all'infinito un determinato spezzone di traccia, o un certo numero di cue points, che danno la possibilità al DJ di saltare istantaneamente a dei punti predeterminati del brano in esecuzione. Queste sono solo alcune delle funzioni proprie di questi lettori digitali in continua evoluzione. Le nuove tecnologie offrono inoltre, a differenza dei dischi, la capacità di mantenere la tonalità del brano costante, indipendentemente dalla velocità di esecuzione (master tempo) e dalla modifica applicata.

La tecnica del mixaggio si basa fondamentalmente sull'allineamento dei battiti per minuto (bpm) fra due brani diversi. Al fine di eseguire questa operazione, il DJ deve aumentare o diminuire la velocità del disco che vorrà fare entrare successivamente (pitch). Il processo viene prima eseguito "mentalmente" ascoltando su un orecchio il brano in ingresso e sull'altro quello in uscita (da qui il caratteristico utilizzo della cuffia). Intanto per riuscire a riportare insieme "a tempo" i dischi quando la differenza di bpm (un piccolo scarto è difficilmente evitabile) si fa sentire, il DJ ricorre al bending ovvero all'azione di aumentare e diminuire la velocità spingendo o opponendo resistenza alla rotazione del disco (processo similare nei CDJ) per ottenere una variazione estemporanea del bpm. In fase di miscelazione grazie al mixer è poi possibile livellare i volumi e le frequenze per armonizzare acusticamente il mix e dare un ulteriore tocco di creatività. Infatti a seconda del brano e delle capacità del DJ si possono utilizzare diverse combinazioni per fondere più brani insieme, come tagliare le frequenze di una ed entrare con la seconda solo con le frequenze corrispondenti, sovrapporre in maniera continua o "a tempo" solo alcuni riff, durante l'applicazione di un effetto esterno e così via.

Elemento chiave di ogni mixer è il cross-fader, utilizzato da molti nel momento del mixaggio: un cursore orizzontale che permette di passare il segnale da un canale all'altro e modificabile in alcune delle sue funzioni come la "curva di taglio", che a seconda delle proprie esigenze può essere piu dura e netta (ad esempio per effettuare uno scratch efficace), o più fluida (permettendo di sfumare da un canale all'altro in maniera graduale).

I mixer a seconda del livello di professionalità richiesto offrono molte funzioni come le unità multieffetti DSP, campionatori, filtri o uscite di tipo MIDI che permettono di autosincronizzazione con alcune apparecchiature MIDI hardware e software come drum machines, campionatori o sequencers.


Turntablism
Il turntablism viene collegato immediatamente all'attività di un DJ di tipo hip hop: grazie a questa disciplina egli riesce a suonare il disco, cioè ad utilizzare un giradischi e un disco in vinile come strumenti; gli effetti sonori prodotti vengono definiti in gergo scratches.

Una vera e propria "bibbia" sulle tecniche (in gergo "tricks" o "routines") è nata nel tempo: sono innumerevoli tutte le manipolazioni possibili effettuabili sul disco, dai più conosciuti scratch (con le sue infinite varianti) ai backspin (far suonare al contrario il disco con la mano), passando per i beat juggling (o drumming - tecnica in cui si compongono al volo le batterie). Per queste tecniche, il DJ utilizza prevalentemente una coppia di giradischi, in quanto pratici per il controllo manuale della rotazione del disco.

Per queste pratiche sono richiesti strumenti molto più solidi e affidabili di quelli necessari ad un DJ "classico" che suona in sequenza dei brani; l'usura e lo stress a cui è sottoposto un vinile infatti portano alla vera e propria distruzione dello stesso e della puntina. Molte case produttrici di strumenti di questo tipo (Vestax, Stanton, Shure, Ortofon, Technics ed altre) si sono specializzate nella realizzazione di strumenti adatti al turntablism, fornendo testine resistenti ai movimenti più estremi, panni che riducono la frizione tra disco e piatto (slip mat), nonché mixer con crossfader dedicati allo scratch.

Con l'avvento delle nuove tecnologie iniziano a comparire i primi DJ che praticano il turntablism con lettori cd o software, nonostante la cosa abbia creato moltissime polemiche tra i cultori del genere.


Selezione
La selezione è la proposta musicale dei brani scelti dal DJ. Ciò che distingue i DJ e che ne rende alcuni famosi alla pari dei musicisti è la capacità di creare un'atmosfera con i suoi dischi in una serata. Un bravo DJ non è un juke box che mette in sequenza i brani più in voga del momento, ma sa scegliere il brano giusto al momento giusto. Molto spesso però, al DJ si richiede anche di dover dare un certo "filo logico" alla sua selezione, mettendo in sequenza dischi simili in struttura ritmica, musicale, di genere o in contenuto emotivo o di un periodo temporale.

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