I Rave

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giamx84
view post Posted on 13/10/2008, 19:32




rave party o rave (anche free party) sono manifestazioni musicali molto spesso illegali organizzate in tutto il mondo all'interno di aree industriali abbandonate o in spazi aperti, dalla durata di una notte o anche di alcuni giorni (in questo caso vengono solitamente definiti teknival e sono caratterizzati dalla presenza di piu sound system, con diffusori sonori installati su camion). Il termine proviene dalla parola inglese rave che letteralmente significa "delirio", ma in senso piu ampio indica la voglia comune di svincolarsi da regole e convenzioni socialmente imposte, la ricerca di una libertà totale fisica e mentale che si esprime attraverso il ballo e anche attraverso il consumo di droghe. Sarebbe quindi più preciso definirli free party, in quanto il termine free non si riferisce soltanto al fatto che l'accesso a queste manifestazioni è gratuito, ma soprattutto al principio di totale libertà rispetto a qualunque regola o convenzione.





Storia
La nascita dei rave risale alla fine degli anni ottanta, in un clima di generale contestazione politica, in un momento in cui negli Stati Uniti come in Europa si formano controculture tese a denunciare problemi politici, difficoltà economiche e disagi sociali.

I primi rave trovano vita nelle fabbriche abbandonate delle metropoli statunitensi, più precisamente nelle fabbriche di Detroit, per poi espandersi in Gran Bretagna e nel resto dell'Europa. Con la momentanea invasione di un'area industriale ormai in disuso (in inglese TAZ, ovvero Temporary Autonomous Zone) si vuole stigmatizzare la condizione sociale di migliaia di operai disoccupati e celebrare la liberazione dell'uomo dalla catena del lavoro; per un'intera notte quel luogo riprenderà vita e le macchine fino ad allora produttrici di merci saranno teatro di una nuova, forte espressione musicale che si esprime in un suono senza strumenti né spartiti, ma scandito da suoni elettronici e casse ritmiche. Anche nella scelta dei suoni, che vengono campionati e poi mixati con il computer, si ritrova l'imprescindibile legame che il rave ha con la metropoli, nella quale nasce e si sviluppa; si tratta spesso di suoni provenienti dalla realtà urbana, sirene, antifurti, suoni di macchinari industriali. La musica techno è segnata fin dalla sua nascita dalla marginalità rispetto alla società, sviluppandosi fra le minoranze, nei club di Houston e Chicago frequentati per lo più da omosessuali e afroamericani.

Dagli Stati Uniti il fenomeno dei rave si diffonde in Europa e soprattutto in Gran Bretagna, dove l'influsso della cultura psichedelica figlia degli anni settanta dà vita a un nuovo genere musicale, l'acid house, che segnerà l'inizio dell'associazione tra i rave e il consumo di droghe e soprattutto la nascita del rave illegale. Negli USA infatti, i rave rimangono nei club; è in Gran Bretagna che il consumo di droghe determina la repressione governativa e la chiusura dei club, portando migliaia di persone a proseguire la loro festa fuori dalle città, organizzando feste illegali.


Castlemorton e il Criminal Justice Act
Nel 1992, durante il festival di Castlemorton avvenuto sulle colline del Worcestershire, le forze dell'ordine fecero irruzione arrestando 13 membri degli Spiral Tribe, accusati di disturbo dell'ordine pubblico premeditato.

Il Governo inglese vara nel 1994 il Criminal Justice Act, una serie di disposizioni legislative che impongono il divieto di riunirsi senza autorizzazione in più di dieci persone all'interno di uno spazio pubblico. Il rave è dichiarato illegale e per "rave" si intende una riunione notturna con più di cento persone in uno spazio aperto caratterizzato da musica (anche se il luogo è privato e la festa è organizzata con la partecipazione del proprietario). Per musica si intendono "suoni caratterizzati dall'emissione di una successione di battute continue". Vi è la possibilità di sequestro di tutti gli automezzi e delle attrezzature tecniche e non allontanarsi dal rave o dal festival, dopo l'intervento della polizia, è considerato reato.


Reclaim the streets
Nel 1996, in risposta al Criminal Justice Act, si sviluppa un'azione di protesta a livello globale racchiusa nello slogan "Reclaim the streets", che consiste nell'occupazione di spazi metropolitani, azioni di disturbo del traffico urbano attuate in bicicletta (Critical Mass) e nell'organizzazione di street party, una nuova forma di corteo danzante caratterizzato dalla presenza di migliaia di persone che ballano seguendo i carri sui quali sono montati i sound system. A Londra, lo slogan Reclaim the streets si avvale di diversi connotati sociali, politici ed economici; esso infatti abbraccia la protesta ecologista contro la speculazione stradale, la stigmatizzazione dell'auto come simbolo del vivere urbano, la reazione alla repressione poliziesca nei confronti dei rave.


Rave legali
Da queste parate musicali improvvisate discendono le attuali manifestazioni realizzate in tutta Europa, note sotto il nome di Street Parade. Ma col passare del tempo questi eventi musicali hanno perso il loro valore di protesta e sono oggi manifestazioni legali, con tanto di sponsor come le ferrovie in Svizzera o le multinazionali delle bevande in Germania, dove si riuniscono ogni anno migliaia di persone dando vita a colorate parate danzanti. Fra le principali rave parade a livello mondiale, la storica Love Parade di Berlino, la Street Parade di Zurigo e la Street Rave Parade di Bologna.[senza fonte] Quest'ultima, a differenza delle parate di Berlino e Zurigo è più impuntata ad essere un unione tra festa e manifestazione con contenuti politici; non è molto conosciuta a livello internazionale e i suoi frequentatori sono per la maggioranza italiani.

Pur essendo eventi autorizzati dalle autorità governative, i rave autorizzati sono oggetti di critiche e polemiche.

Ad esempio, la decima edizione della Street Parade di Bologna ha contrapposto il sindaco Sergio Cofferati e gli organizzatori della manifestazione, il centro sociale Livello57. Prevista per il 25 giugno 2006, la Street si è infine svolta il 1 luglio dopo aver sollevato numerose polemiche circa la sua organizzazione. Il sindaco di Bologna, le forze dell'ordine e il Comune ne hanno osteggiato il carattere itinerante a causa dei danni riportati dalla città nelle edizioni precedenti e dell'ostentata vendita e consumo di stupefacenti tra i partecipanti. Per questo la sua proposta è stata quella di organizzare la Street all'arena Parco Nord o al centro Agroalimentare, nella periferia della città. Dopo questo braccio di ferro si è infine giunti ad un accordo e la manifestazione si è svolta mantenendo il suo carattere itinerante ma è stato limitato il numero di diffusori sonori presenti ed è stato accorciato il percorso autorizzato ad un solo km, contro i 7,5 degli anni passati. Alla fine però i ravers hanno deviato il corso della street parade e hanno percorso una strada più lunga passando per le strade non predisposte, creando disagi agli automobilisti della città.


I rave oggi
In alcuni paesi europei come la Francia, l'Olanda, la Svizzera, il Belgio e la Germania le autorità governative hanno cercato di arginare e rendere controllabile il fenomeno rendendo queste manifestazioni legali, ma ciononostante ancora oggi continuano ad essere organizzati party illegali in tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni da fenomeno di controcultura underground i rave si sono lentamente trasformati in un fenomeno diffuso e in una realtà per molti giovani appartenenti a diverse classi sociali e la progressiva manovra di mediatizzazione attuata dai governi ne ha determinato la morte, poiché ha svuotato queste manifestazioni del loro significato originario. Secondo alcuni, oggi i rave rischiano di divenire nell'immaginario collettivo poco più che enormi "supermercati della droga" e gli ideali di collettività, unità e libertà si starebbero lentamente perdendo.[senza fonte]


Francia
Nel 2001 in Francia è stato varato un decreto legge (legge Mariani) che vieta l'organizzazione di rave senza l'autorizzazione dei prefetti locali, non consente il raduno di oltre 250 persone e prevede in caso contrario il sequestro dell'impianto e conseguenze penali per gli organizzatori. La norma prevede anche il dispiegamento di agenti o, nei casi giudicati pericolosi per la pubblica sicurezza, il divieto di adunarsi. Il decreto Mariani ha avuto la sua prima applicazione nella serata del 9 agosto 2001, quando 120 poliziotti hanno interrotto un rave party nella campagna di Bourg-Saint-Andeol, nell'Ardeche (sud della Francia), sequestrando l'impianto stereofonico e disperdendo 700 persone.

 
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